L’A.B.I.Stom. di Bologna incontra Papa Francesco

12.04.2014 21:49
Il 26 marzo 2014, circa un anno dopo da quel 2013 in cui le televisioni di tutto il mondo annunciarono “Habemus papam” e la Chiesa presentò il cardinale Jorge Mario Bergoglio come Papa Francesco, ho avuto il piacere di accompagnare un gruppo di associati all’A.B.I.STOM di Bologna, in piazza San Pietro. Eravamo a Roma, per ascoltare le parole del Papa della Tenerezza e ricevere la sua Benedizione dopo l’Udienza.
Il viaggio era cominciato martedì 25 marzo, con il treno Italo delle 8.50 dalla stazione di Bologna, dove i partecipanti si erano ritrovati e il viaggio verso Roma aveva avuto inizio. L’emozione per l’incontro del mercoledì era nell’aria. Stavamo andando in viaggio verso la capitale d’Italia e la casa di un Papa, che nell’ultimo anno non ha smesso di sorprendere e riavvicinare fedeli e non, alle figure e ai valori centrali della Chiesa, grazie ai suoi messaggi semplici ma pieni di sincero amore e rispetto verso tutti gli uomini.
Il martedì pomeriggio era trascorso tra visite della città, partecipazione a mostre e organizzazione della giornata successiva presso il Vaticano.
Roma mi è apparsa subito come un melting pot (insalata mista) di culture che si muovono, vivono e condividono la quotidianità tra i segni della Storia e i segni del Presente. Un fiume di Genti che si muove tra i monumenti degli Antichi Romani, Edifici Medioevali e Rinascimentali, strade, uffici, negozi, palazzi del Potere, e Stato Pontificio. Camminare in questa metropoli è stato elettrizzante ma niente mi e ci aveva preparato al bagno di folla pronta ad accogliere il Papa in piazza San Pietro il mercoledì.
Il 26 mattina eravamo tutti pronti ad accogliere le parole di Papa Francesco, tutti riconoscibili dalla spilla che un membro dell’associazione aveva preparato per noi, tutti in viaggio verso il Vaticano.
Niente, ne le mie esperienze pregresse, ne le immagini televisive quotidianamente trasmesse, avrebbero potuto prepararmi all’atmosfera che quella mattina respiravo a Piazza San Pietro.
Anche noi, letteralmente immersi tra la folla giunta da ogni parte del Mondo, per Papa Francesco, l’abbiamo atteso in modo composto al nostro posto. Quando il Papa si è presentato sulla sua Papa Mobile, il silenzio prima e l’ovazione poi hanno riempito la piazza. Il mio cuore si è fermato un attimo e si è commosso per la spontaneità, il sorriso e l’umiltà con cui Papa Francesco stava tra noi. 
Durante l’udienza il Papa ha ricordato l’importanza del servizio per gli altri, dell’amore in questo gesto che deve essere presente nei sacerdoti e nel matrimonio. Ha ribadito l’importanza di servire gli altri senza dimenticarsi di Dio e del nostro rapporto con lui, per trovare in lui la forza e la via da seguire nel servizio agli altri.
Il tempo, con le sue nuvole minacciose ci ha sorvegliato fino alla Benedizione, quando una pioggia incessante è scesa sui fedeli e Papa Francesco si è rivolto a noi con queste semplici parole: 
Questa pioggia sembra proprio volerci mandare via ma noi siamo qui per condividere questo momento e ricevere questa Benedizione da portare con voi, anche per chi non è potuto essere qui con noi ma è nel vostro cuore e vi attende a casa”.
Che emozione incredibile ho vissuto grazie all’A.B.I.STOM, quale gioia ho riportato a casa dopo aver condiviso con loro la Benedizione e la preghiera del Padre Nostro.
Papa Francesco a ottobre durante l’incontro con le famiglie ha detto “Permesso, Grazie, Scusa sono tre parole chiave... ” Considero l’A.B.I.STOM le persone che la rappresentano e hanno accolto la mia mamma tra loro, una famiglia speciale e dopo questa esperienza chiedo:
·         il Permesso agli associati A.B.I.STOM di condividere con loro le battaglie quotidiane per il diritto a una vita e una quotidianità “normale e senza pregiudizi, ostacoli o difficoltà di alcun genere”.
·         Grazie a loro per non aver mai smesso di lottare per se stessi e le proprie famiglie offrendo a tutti momenti di ascolto, sostegno e gioia.
·         Scusa se a volte la quotidianità ci rende egoisti e fa tralasciare le difficoltà che la vita quotidianamente fa vivere loro.
Inoltre dopo questa bella esperienza a Papa Francesco chiedo il Permesso di portare con me la Gioia che mi ha dato l’incontro con lui; dico Grazie per le parole che toccano il cuore e ci fanno ritrovare sempre fiducia e speranza in Dio; chiedo Scusa se a volte nella quotidianità dubito di Dio e dei suoi rappresentanti terreni.
Esperienze così riempiono il cuore e si portano dentro per tutta la vita.
Grazie
Serena